Curriculum

L’Associazione SENZA CONFINI, Associazione per l’uguaglianza delle persone straniere in Italia, nasce ad Ancona alla fine del 1995, su iniziativa di un gruppo di persone, italiane e straniere (prevalentemente operatori sanitari) principalmente per sostenere il diritto alla tutela dellasalute da parte degli immigrati.
Gli scopi principali dell’Associazione Senza Confini sono:

riunire attorno a sé tutti coloro che hanno interesse a favorire la tutela dei diritti umanie la costruzione di una cultura pubblica comune tra i diversi popoli;
favorire l’uguaglianza sociale delle persone straniere in Italia;
promuovere la conoscenza ed il rispetto delle diversità e la formazione di una cultura della tolleranza e della solidarietà;
favorire l’impegno umano e sociale al fine di stimolare le attività di carattere socioassistenziali,di promozione e di tutela della salute nei confronti di persone straniere
(Statuto 1996)

Dall’anno 1997 l’Associazione è iscritta al registro delle Associazioni di volontariato della Regione Marche (Decreto di iscrizione n. 150 del 17.4.1997) e al registro regionale delle persone giuridiche (Decreto di iscrizione n. 305 del 23.9.2010). Fin dall’inizio l’associazione ha cercato di lavorare all’interno delle istituzioni nell’intento di “essere uno stimolo”, piuttosto che un organismo erogatore di attività assistenziali parallele o addirittura sostitutive a quello che le istituzioni, nel rispetto dei diritti umani e di quanto previsto dalla Costituzione italiana, devono implementare. Questa scelta è stata il filo conduttore di tutte le attività realizzate che pertanto hanno sempre coinvolto istituzioni pubbliche. Nel contempo sono state costruite costantemente alleanze con gli stessi immigrati e loro associazioni.
Le principali aree di attività sono:

a) tutela dei diritti e del diritto alla salute
b) formazione interculturale e sensibilizzazione sul diritto alla salute degli operatori socio-sanitari
c) mediazione interculturale

Tutela del diritto alla salute

In questa area di attività si collocano:
a) realizzazione di un Ambulatorio medico volontario per immigrati senza permesso di soggiorno (in funzione dal 1996 al 2011), all’interno dell’Azienda Ospedaliera regionale Ospedali Riuniti di Ancona che, con apposita delibera, ha messo a disposizione gli spazi. L’ambulatorio è stato svolto volontariamente da medici italiani e stranieri dell’Associazione. L’associazione ha sempre stimolato la sanità pubblica (convegni, seminari, mozioni, contatti diretti con le istituzioni, progetti ecc) a dare risposte ai bisogni di salute degli immigrati senza permesso di soggiorno affinché fossero istituiti ambulatori pubblici nell’ambito dei distretti sanitari. E’ grazie a questa attività, svolta successivamente in collaborazione con l’Osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute della Regione Marche, che oggi in tutte le ASL della regione sono presenti ambulatori per immigrati senza permesso di soggiorno, il che ha consentito la chiusura dell’ambulatorio volontario;

b) realizzazione (in collaborazione l’Assessorato dalla Sanità della Regione Marche ed il Consiglio regionale Marche) di una guida “I servizi sanitari per gli stranieri nella Regione Marche”
(prima edizione 1999, seconda edizione 2004) rivolta a tutti gli operatori sanitari della Regione1;

c) la partecipazione alla stesura (in collaborazione con le associazioni degli immigrati) della prima Legge Regionale n.2 /98 sull’immigrazione e del successivo aggiornamento (L.R. 13/2009);

d) promozione di appelli e mobilitazioni e partecipazione alle azioni volte a contrastare l’approvazione del “pacchetto sicurezza” (diventata L. 94 del 2009) e) partecipazione a numerosi eventi locali, regionali e nazionali a sostegno della tutela deldiritto alla salute della popolazione immigrata.

Dal 2015 l’ASC è NODO della Rete Regionale antidiscriminazione

Formazione e sensibilizzazione degli operatori sociosanitari

Nell’ambito di questa area di attività si collocano le numerose iniziative di formazione che l’associazione ha progettato e realizzato nella maggior parte dei casi in collaborazione con le Aziende Sanitarie della provincia di Ancona e della regione, Provincia e Regione Marche. In particolare la formazione interculturale rivolta agli operatori sociali e sanitari ha l’obiettivo di sensibilizzarli sulle problematiche di salute e sulle difficoltà di accesso ai servizi da parte della popolazione immigrata e intende fornire strumenti professionali affinché essi possano meglio affrontare le differenze culturali che investono i concetti di salute, malattia e cura nelle persone provenienti da altri paesi e, di conseguenza migliorare l’accesso ai servizi ed essere più efficaci nella cura2.
Di particolare rilevanza il corso di formazione regionale per operatori sanitari di tutte le ASL della regione Marche (130 operatori) dal titolo “Accessibilità e fruibilità dei servizi sanitari da parte della popolazione immigrata” realizzato con il sostegno della Regione Marche, (2000-2001) che è risultato vincitore del premio “Cento progetti al servizio dei cittadini” assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2002

Tra le altre attività dell’associazione si annoverano quelle relative all’informazione, all’osservazione epidemiologica, alla promozione della salute della popolazione immigrata e di cooperazione internazionale.

– Informazione
Produzione di una “Guida regionale ai servizi per immigrati nella Regione Marche” (collaborazione con Regione Marche, CGIL Regionale-Immigrati, comune di Ancona, prima edizione 1999, seconda edizione 2004)

– Osservazione epidemiologica
Fin dall’inizio della sua attività, l’associazione ha focalizzato l’attenzione alla comprensione dei problemi di salute della popolazione immigrata raccogliendo le informazioni cliniche sui pazienti immigrati che si sono rivolte all’ambulatorio3e stimolando la regione Marche a realizzare un Osservatorio regionale in tal senso.

– Promozione della salute
In tale ambito le attività più rilevanti hanno riguardato:
_ la progettazione e la realizzazione di un video plurilingue (11 lingue) “Per la vostra salutedonne del mondo”4 per la promozione della salute materno-infantile della popolazione immigrata nella regione Marche”, in collaborazione con l’Osservatorio sulle Diseguaglianze della Regione Marche e con il sostegno della Fondazione Cariverona (2005). Attualmente il video contenente informazioni su gravidanza, parto, puerperio, svezzamento, aborto e sua prevenzione, è in uso presso i punti nascita e in molti consultori familiari del Servizio Sanitario delle Marche.
_ la consulenza interculturale per la “La rete regionale per le mutilazioni genitali femminili” del Servizio sanitario regione Marche;
_ la consulenza interculturale nell’ambito del Progetto nazionale CCM 2012-2015Individuazione delle disuguaglianze in salute e creazione di conseguenti modelli di azioni di sorveglianza e contrasto”;
_ il partenariato del progetto nazionale “Il Servizio Sanitario si prende cura di te” (Capofila Regione Marche) avente l’obiettivo di promuovere gli screening oncologici presso la popolazione immigrata (in corso). Nell’ambito di tale progetto l’ASC si è occupata di realizzare per le Regioni partner dello stesso (Regione Marche – capofila, Regione Liguria, regione Campania, AUSL di Reggio Emilia le traduzioni interculturali in 11 lingue per materiali cartacei, la APP “Il Servizio Sanitario si prende cura di te” e l’omonimo Spot video5.

c) Mediazione interculturale

Promozione della Mediazione interculturale
Nell’ambito di questa area si collocano una serie di iniziative (dal 1999 ad oggi) che hanno portato per la prima volta la questione della mediazione interculturale nell’agenda politica della regione Marche6 (Piani Sanitari e Sociali). La mediazione interculturale (MI) rappresenta uno strumento potente per agevolare il processo di integrazione degli immigrati ed il necessario mutamento interculturale della società di accoglienza Attraverso la sua funzione non solo si facilita la comunicazione tra operatori italiani e utenti stranieri, si decodifica il senso dei contenuti impliciti presenti nella comunicazione tra persone con riferimenti culturali differenti ma si migliora la qualità dei servizi offerti e si riducono i conflitti. L’ASC ha progettato e realizzato il primo corso nella regione Marche, di formazione permediatori interculturali in ambito socio-sanitario (1999-2000). A seguito del corso, nel 2001 è nato il gruppo UMAN-Senza Confini che ha organizzato un Servizio di mediazione interculturale, da allora è stabilmente impiegato nelle aziende sanitarie della provincia di Ancona ed altri servizi pubblici7 (quali servizi sociali, istruzione, accoglienza profughi, case di accoglienza per minori stranieri). Nel 2002 l’ASC ha ricevuto l’incarico da parte della Regione Marche in qualità di “esperti” per la partecipazione ai tavoli di nell’ambito del Seminario “Ponti tra Culture” organizzato a Padova dalla Regione Veneto e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per definire il profilo professionale della nuova figura del Mediatore Linguistico-Culturale (giugno 2002).

Nel 2005 ha partecipazione alla ricerca interregionale “Area umanitaria: operatori/trici di pace e mediatori/trici interculturali” promossa dalla P.A. di Bolzano. Ha inoltre ha partecipato alla stesura della proposta di legge nazionale sul profilo professionale del mediatore linguistico culturale8 e ha collaborato in tal senso con l’Assessorato alla Formazione della regione Marche (anni 2005 e 2009; 2016) nella redazione della DGR 242/2010 e della successiva DGR 129/20169. Ha inoltre realizzato il primo (e unico) convegno regionale sulla mediazione: “La mediazione interculturale: una risorsa per i servizi socio-sanitari” (Ancona, 4 dicembre 2003). Nel 2013 ha partecipato all’indagine regionale “La mediazione interculturale: un’indagine nella regione Marche” svolta dal DESP dell’Università di Urbino in collaborazione con l’Osservatorio Diseguaglianze Marche10 Dal dicembre 2013 l’Associazione Senza Confini è promotrice della “Rete Mediatori interculturali Marche”. L’ASC ha promosso, realizzato e partecipato a numerosi eventi per la promozione della Mediazione interculturale. L’ASC organizza e realizza volontariamente da 18 anni periodici Corsi di formazione di base e specialistici destinati ai mediatori interculturali.

Servizio di mediazione interculturale
L’Associazione Senza Confini fornisce dal 2003 un Servizio di mediazione interculturale, prevalentemente in ambito sociale e sanitario e dal 2016 anche ai Centri di accoglienza dei migranti forzati, attraverso il gruppo U.M.AN. – Unione Mediatori Ancona costituito da circa 40 mediatori di lingua madre e in grado di offrire numerose lingue, tra cui “lingue rare”. Il servizio viene erogato nell’ambito del complesso dispositivo della mediazione interculturale, così come indicato dalle indicazioni nazionali11 e che prevede che l’offerta di mediazione avvenga attraverso un servizio organizzato, mediatori qualificati formati e continuamente aggiornati, educazione della committenza, formazione congiunta con gli operatori dei servizi, lavoro in équipe e in rete con i servizi del territorio. Tra le attività inerenti la mediazione interculturale l’Associazione Senza Confini effettua traduzioni interculturali di messaggi e testi per gli enti presso cui fornisce il servizio di mediazione, per l’Istituto Superiore di sanità (questionari OKKIO ALLA SALUTE anni 2010-2013), nell’ambito di progetti di rilevanza regionale e nazionale inerenti la promozione della salute (si veda sopra)12.

Complessivamente, dal 2003, sono state erogate 18.2400 ore direttamente con gli utenti attraverso convenzioni pubbliche presso:

  • AV2 – ASUR Marche (Ancona, Jesi, Senigallia, Fabriano) dal 2016 al 2018
  • AV2 – ASUR Marche Ancona (dal 2003 al 2013)
  • AV2 – ASUR Marche Ancona (dal 2003 al 2013)
  • Azienda Ospedaliera Umberto I, Ancona (dal 2003 al 2013)
  • AV2 – ASUR Marche Senigallia (dal 2006 al 2013)
  • AV2 – ASUR Marche Fabriano (dal 2012 al 2013)
  • AV2 – ASUR Marche Fabriano (dal 2012 al 2013)
  • Progetti di Percorsi formativi di lingua italiana L2 per alunni stranieri non nati in Italia (in collaborazione con la Soc. Coop. Agorà di Senigallia) (dal 2016 ad oggi)
  • SPRAR – Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati – Progetto Fondazione Caritas, Senigallia (2014 ad oggi)
  • SPRAR – Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati con disturbi mentali – Progetto Nuova Res Fermo (collaborazione ad oggi)
  • Mediazione interculturale presso Centri di accoglienza (CAS) e SPRAR gestiti da GUS, Vivere Verde, La Gemma / Polo9 (dal 2015 ad oggi)
  • • SPRAR – Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati – Progetto “Donne per donne”, Ancona (2009 -2011)
  • • Progetto “Realizzazione di un Servizio di mediazione interculturale presso gli Istituti di pena di Ancona (Montacuto e Barcaglione), l’UEPE di Ancona e l’USSM di Ancona” (dal 2012 ad oggi)
  • Progetto “Realizzazione di un Servizio di mediazione interculturale presso gli Istituti di pena di Ancona (Montacuto e Barcaglione), l’UEPE di Ancona e l’USSM di Ancona” (dal 2012 ad oggi)
  • Servizio sperimentale di mediazione presso Scuole secondarie superiori delle province di AN, MC, FM (2010-2011)
  • Progetto FER Super-Abile, Ancona-Jesi – Accoglienza rifugiati (2011 – 2012)
  • Mediazione interculturale in ambito scolastico per Agorà, Soc. Cooperativa nei corsi L2 (2013 – 2019)
  • Casa della Gioventù di Ostra per Minori non accompagnati (dal 2007 al 2009)
  • Servizi Sociali del Comune di Ancona (anni 2007-2009)
  • Mediazione interculturale nel Progetto Terra (Regione Marche, Asur Marche – ZT7) “Percorsi di accoglienza, d’integrazione, e di benessere psichico” (anni 2007-2013), per il riconoscimento della figura del mediatore interculturale” del Gruppo Tecnico Istituzionale per la promozione della Mediazione Interculturale, coordinato dal Ministero dell’Interno (2009)

Il 74% delle ore di mediazione sono state svolte presso i servizi sanitari (e sociali) della provincia di Ancona; il 26% presso centri di accoglienza CAS/SPRAR per richiedenti protezione internazionale, l’8% presso i servizi della giustizia penitenziaria di Ancona (Istituti di Montacuto, Barcaglione, UEPE, USSM), il 3% presso servizi scolastici (fig. 1).
Totale ore di servizio di mediazione nel periodo 2003 – 2019 = 18.240 ore.

Fonte: Associazione Senza Confini

Risultati – I risultati di questi anni di attività sono stati:

  • divulgazione e riconoscimento come buona pratica del Servizio di mediazione interculturale fornito dall’ASC – Gruppo UMAN, a livello nazionale e locale13;
  • introduzione stabile (dal 2003 al 2019) del “dispositivo” della mediazione interculturale nei servizi socio-sanitari e conseguente conoscenza della figura del mediatore e del suo ruolo tra gli operatori, miglioramento dell’efficacia e dell’appropriatezza delle cure agli immigrati, in particolare in servizi quali: Consultori, Sert, Poliambulatori, Vaccinazioni, Servizio sociale ospedaliero, Dipartimento di Salute mentale;
  • azione di tutela del diritto alla salute degli immigrati (migliore conoscenza da parte delle comunità straniere del funzionamento dei servizi socio-sanitari, iscrizione STP, assistenza in gravidanza ecc; acquisizione di esperienze specifiche nel campo dell’accoglienza di profughi e richiedenti protezione internazionale e promozione della mediazione interculturale presso gli enti gestori dei profughi secondo quanto previsto dalle indicazioni nazionali (es. Manuale SPRAR);
  • collaborazione del gruppo di mediatori con numerose altre istituzioni/enti del territorio in un’ottica di lavoro in rete ed ottimizzazione degli interventi;
  • acquisizione di esperienze specifiche nell’ambito della giustizia penitenziaria (Istituto di Montacuto e Istituto di Barcaglione di Ancona) e promozione della buona prassi dell’impiego della mediazione interculturale presso gli operatori penitenziari, compresa la realizzazione dello “Sportello interculturale a Barcaglione”;
  • rafforzamento di un gruppo di persone straniere che negli anni ha ampliato le proprie conoscenze e competenze oltre al campo socio-sanitario (come ad esempio la mediazione sociale, la mediazione in ambito scolastico, nell’accoglienza di profughi e negli istituti di pena) e ha acquisito ruoli diversi: da quello di leader di comunità a quello di punto di riferimento per gli enti pubblici e le associazioni nella progettazione e realizzazione di attività in favore della popolazione immigrata.

Come principali criticità si segnalano:

  • la mancanza nel territorio regionale di una “cultura” della mediazione e una scarsa competenza specifica degli enti committenti (e conseguentemente bandi di gara “inappropriati”);
  • la carenza di mediatori formati ed una congruente formazione ed aggiornamento degli stessi (la Regione Marche non realizza corsi di formazione di base per mediatori interculturali dal 2013);
  • la carenza di mediatori interculturali di lingue “rare” sempre più necessari data la tipologia di migranti forzati che arrivano in Italia;
  • la difficoltà a lavorare in modo stabile e in équipe con i Servizi;
  • l’attività di mediazione interculturale appare fortemente condizionata da finanziamenti derivanti da progetti, e quindi tende ad assumere un carattere di discontinuità e/o di urgenza, a discapito di una progettualità che favorirebbe anche l’ottimizzazione delle risorse umane ed economiche, garanzie di qualità del servizio per gli utenti immigrati e di tutela lavorativa dei mediatori;
  • la sostituzione nell’anno 2014 della Mediazione interculturale con un servizio di help-voice a distanza (fornito da una impresa commerciale del Piemonte) da parte dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona e la tendenza a confondere servizi di help voice a distanza con la mediazione interculturale;
  • interruzione dal febbraio 2019 della esemplare esperienza del Servizio di mediazione interculturale presso l’Asur Marche / AV2 per scelta aziendale (immotivata).

Cooperazione internazionale

Progettazione e realizzazione del micro-progetto di cooperazione internazionale nell’ambito del turismo sostenibile “Promozione della professione di operatore turistico per giovani dell’oasi sahariana di Djanet (Algeria)”. Il progetto realizzato negli anni 2004-2008, da un partenariato di associazioni italo-algerine (con il sostegno della Regione Marche e della Provincia di Ancona) ha avuto l’obiettivo di qualificare dei giovani tuareg nell’offerta del turismo sahariano ai fini di sostenere lo sviluppo locale. A seguito del progetto sono stati formati 7 giovani tuareg dell’oasi di Djanet e sono scaturiti numerosi scambi culturali e turistici tra giovani marchigiani e tuareg che spesso si sono tradotti in eventi musicali, turistici e di promozione dellacultura tuareg sia nelle Marche che in Algeria.
I marchigiani hanno potuto conoscere i vari aspetti della musica tuareg attraverso vari concerti tra cui:
_musica tradizionale tuareg di Djanet con Chakali Ahmed (S. Severino Blues Festival 2001 e Ancona, ottobre 2006 in occasione della Fiera ECO&EQUO)
_musica tradizionale dei tuareg del Mali con i Tartit (Ancona, maggio 2006, nell’ambito della rassegna Sconcerti organizzata dall’ARCI)
_blues tuareg con il famoso gruppo dei Tinariween (Senigallia, luglio 2008 nell’ambito delle Notti Tinte)

Nel 2006 e nel 2008 inoltre, alla Mole Vanvitelliana gli anconetani hanno potuto gustare il tè tuareg offerto alla cittadinanza dai giovani tuareg del progetto. Nel 2013 (25 luglio) l’ASC ha realizzato e sostenuto economicamente, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, l’incontro-dibattito “Cosa sta succedendo in Mali?” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona (Amolamole) con interventi di giornalisti, dell’ong GVC di Bologna, di Tuareg e dell’associazione Tartit ‘n’Chetma del Mali ed il concerto eseguito dall’Ensemble Tartit, in occasione del quale sono stati raccolti fondi a favore dei profughi tuareg maliani.

La Presidente
Iside Cagnoni


Ancona, 10 febbraio 2020